Non usare il bicarbonato su queste superfici: ecco quali si rovinano subito

A volte capita di prendere il bicarbonato con la stessa naturalezza con cui si afferra una spugna: è economico,万能, e soprattutto sembra risolvere qualunque problema di pulizia. Ma proprio questo “slancio di fiducia” porta spesso a usarlo su superfici che, invece, non lo tollerano affatto. E quando il danno è fatto, purtroppo, non si torna indietro: graffi, opacità e aloni possono comparire in pochi secondi.

Perché il bicarbonato può diventare un nemico

Il punto è semplice: il bicarbonato è una polvere lievemente abrasiva. Nulla di aggressivo sulle superfici robuste, ma devastante su quelle più delicate. Ogni granello funziona come un micro‑abrasivo che, sfregato sulla superficie, può consumarla, opacizzarla o rigare il materiale. È lo stesso principio con cui funziona la sabbiatura, solo in versione domestica e in miniatura, come spiega la voce di Wikipedia dedicata all’abrasione.

Ecco perché bisogna fare attenzione: il rischio non è soltanto estetico. In alcuni casi, la superficie danneggiata diventa più porosa e quindi più difficile da pulire in futuro.

Le superfici che non sopportano il bicarbonato

Vetro e specchi

Li consideriamo indistruttibili, ma in realtà il bicarbonato può rigarli facilmente. I graffi non sempre si notano subito, ma a lungo andare riducono la trasparenza e rendono più visibili le impronte. Una semplice goccia di detergente neutro fa un lavoro migliore e senza rischi.

Legno non trattato e legno laccato

Il legno è un materiale vivo, capace di assorbire quello che tocca. Il bicarbonato può penetrare nelle fibre del legno non trattato, lasciando macchie opache difficili da rimuovere. Sul legno laccato, invece, rischia di intaccare la finitura superficiale, creando piccole zone scolorite o ruvide.

Ceramica e porcellana dalle finiture delicate

Quando la ceramica è smaltata con finiture morbide o decorative, basta poco per opacizzarla. Il bicarbonato agisce come una carta vetrata finissima che, passata più volte, rimuove la patina protettiva. Lo stesso vale per alcune porcellane, soprattutto quelle più pregiate.

Metalli lucidi e alluminio

Nel caso dei metalli lucidi il problema è duplice: graffi e perdita di brillantezza. L’acciaio inossidabile, in particolare, può rigarsi con estrema facilità. L’alluminio, invece, rischia persino di reagire chimicamente, cambiando colore o diventando più opaco.

Marmo, ardesia e pietre naturali

Il bicarbonato è una pessima idea su superfici naturali come il marmo, perché può graffiare e alterare la lucentezza. Questi materiali hanno una struttura porosa e una composizione sensibile: anche un solo utilizzo può lasciare segni permanenti.

Pelle

Che si tratti di borse, divani o sedili auto, la pelle non va mai trattata con bicarbonato. La polvere assorbe gli oli naturali che la mantengono elastica, lasciando la superficie più secca, opaca e fragile.

Schermi e plastiche trasparenti

Smartphone, tablet, monitor e superfici in plastica trasparente si rigano non appena il bicarbonato entra in contatto con loro. Sono materiali molto sensibili ai micro‑abrasivi, e basta un passaggio per creare micrograffi visibili in controluce.

Errori chimici da evitare

Oltre a non usare il bicarbonato sulle superfici sbagliate, è bene non mescolarlo con sostanze come aceto o candeggina, soprattutto su materiali delicati. La reazione chimica può amplificare l’effetto abrasivo o deteriorare la superficie.

Come evitare danni futuri

Prima di azzardare, basta seguire poche regole:

  • Testare sempre in un punto nascosto.
  • Preferire detergenti neutri su superfici delicate.
  • Usare il bicarbonato solo su materiali robusti come acciaio satinato, gres o superfici già opache.
  • Evitare qualsiasi miscela improvvisata.

In questo modo il bicarbonato resta un alleato prezioso, senza trasformarsi in un piccolo sabotatore domestico.

MangiareNews

MangiareNews

Articoli: 102

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *