Non coprire mai i termosifoni con questo materiale: ecco il perché

Se ti è capitato almeno una volta di pensare “tanto lo copro un attimo”, sappi che non coprire mai i termosifoni con questo materiale è uno di quei consigli che sembrano esagerati finché non vedi la differenza, in comfort e in bolletta. Il punto è semplice, alcuni rivestimenti trasformano un radiatore efficiente in una stufetta “soffocata”, e a volte aggiungono anche un rischio che non vale proprio la pena correre.

Il materiale da evitare, senza giri di parole

La regola pratica è questa: non coprire mai i termosifoni con tessuti pesanti o con materiali non traspiranti e potenzialmente infiammabili.

In particolare, evita:

  • Tende spesse che scendono davanti al radiatore
  • Coperte, plaid, lana, velluto
  • Plastica non certificata o pellicole improvvisate
  • Pannelli in legno o metallo montati “a scatola chiusa”, senza adeguate feritoie
  • Mobili e scaffali incollati davanti o sopra, che chiudono il passaggio dell’aria

Lo so, spesso l’intenzione è buona, nascondere un termosifone brutto, asciugare qualcosa al volo, rendere la stanza più “ordinata”. Il problema è ciò che succede dopo.

Perché succede: il calore ha bisogno di spazio

Un radiatore scalda soprattutto grazie al movimento dell’aria: l’aria fredda entra in basso, si scalda, sale, e mette in circolo il calore in tutta la stanza. Questo meccanismo si chiama convezione e funziona solo se il termosifone “respira”.

Quando lo copri con materiali che bloccano l’aria, succedono tre cose molto concrete:

  1. Perdi efficienza termica: la stanza si scalda più lentamente e in modo meno uniforme.
  2. Aumenti i consumi: termostato e caldaia lavorano di più per ottenere lo stesso risultato.
  3. Crei un punto caldo: il radiatore trattiene calore dove non dovrebbe, con stress termico e rischi correlati.

Il rischio che molti sottovalutano: surriscaldamento e incendio

Con i tessuti pesanti il problema non è solo “scalda meno”. I materiali come lana, velluto e certe fibre sintetiche possono trattenere calore, asciugarsi troppo, scaldarsi in modo anomalo. Nella maggior parte dei casi te ne accorgi perché senti odore di “caldo”, ma non è un segnale da ignorare.

E con plastiche non adatte, oltre alla deformazione, può comparire quell’odore pungente tipico dei materiali che scaldandosi rilasciano sostanze nell’aria. Non è il tipo di aria che vuoi respirare in casa, soprattutto in ambienti chiusi d’inverno.

Muffe, condensa e polvere: l’effetto collaterale più “silenzioso”

Quando riduci la ventilazione attorno al radiatore, crei anche micro zone umide e tiepide, cioè l’habitat perfetto per:

  • condensa dietro tende e pannelli
  • muffe negli angoli o sulla parete dietro al termosifone
  • accumulo di polvere difficile da pulire, che poi si muove nell’aria quando il radiatore va a regime

Se hai mai visto una parete leggermente ingrigita proprio dietro il termosifone, spesso non è sfortuna, è circolazione d’aria sbagliata.

Cosa fare invece: alternative sicure e belle

Se l’obiettivo è estetico o pratico, ci sono soluzioni che funzionano davvero:

  • Preferisci tende corte o che si possano raccogliere, lasciando libero il radiatore.
  • Lascia spazio libero davanti e sopra (anche pochi centimetri fanno la differenza).
  • Se vuoi un copri-radiatore, scegli modelli con ampie griglie e passaggi d’aria, progettati per non intrappolare il calore.
  • Per asciugare piccoli capi, usa supporti pensati per radiatori, evitando che il tessuto “sigilli” tutta la superficie.

Mini checklist: stai coprendo troppo?

SegnaleCosa indica
La stanza resta fredda nonostante il radiatore sia bollenteDispersione bloccata, bassa resa
Odore di caldo, plastica o tessutoSurriscaldamento o materiali inadatti
Parete umida o puntini neri dietroCondensa e possibile muffa
Bolletta più alta a parità di usoConsumi aumentati per inefficienza

Alla fine, il “materiale proibito” non è uno solo, è una categoria precisa: tutto ciò che soffoca, trattiene e chiude il calore. Lasciare respirare il termosifone è uno di quei piccoli gesti domestici che non si notano subito, finché non inizi a sentire una casa più calda, più sana e spesso anche più economica.

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