Se ti stai chiedendo come sigillare le finestre contro gli spifferi, probabilmente hai già fatto quel gesto istintivo, passare la mano vicino al telaio e sentire un filo d’aria fredda che “taglia” la stanza. È una sensazione sottile ma irritante, perché ti fa capire che il calore che paghi se ne sta andando da una fessura minuscola, proprio lì, a pochi centimetri da te.
Prima di sigillare, scova il punto esatto dello spiffero
Prima di comprare qualsiasi prodotto, vale la pena fare due prove semplici, quelle che sembrano banali ma spesso sono decisive:
- Test della mano: passa lentamente il palmo lungo giunti e angoli, soprattutto lato cerniere e battuta.
- Test del foglio di carta: chiudi un foglio tra anta e telaio e tira. Se scivola via facilmente, la pressione di chiusura è scarsa o le guarnizioni sono stanche.
- Occhio a: giunto tra telaio e muro, zona cassonetto tapparella, spallette e davanzale, perché lì nascono spesso i ponti termici.
Capire “da dove entra” ti evita di sigillare a caso e, peggio, di chiudere solo metà del problema.
Il metodo più efficace (davvero): i nastri autoespandenti
Se parliamo di efficacia reale, quella che dura e non si limita a tappare la fessura come un cerotto, i nastri autoespandenti sono la soluzione migliore. Sono una spugna resinata compressa che si applica tra controtelaio e finestra, pensata per lavorare nel punto più critico: la connessione tra serramento e muratura.
Perché funzionano così bene?
- Si espandono gradualmente e si adattano alle micro irregolarità, creando una barriera continua.
- Offrono un isolamento termico superiore rispetto a silicone o schiuma usati “a riempimento”.
- Riducendo infiltrazioni e condensa, aiutano a prevenire muffa nei punti freddi.
- Se posati correttamente, limitano la formazione di ponti termici, cioè quei passaggi invisibili che fanno disperdere energia proprio attorno alla finestra.
Questa è la scelta ideale in nuove installazioni o quando sostituisci gli infissi, perché richiede che il vano e la posa siano predisposti. In pratica, è il momento in cui “hai accesso” allo spazio giusto per farli lavorare come si deve.
Preparazione: la parte noiosa che fa la differenza
Qualunque metodo tu scelga, la resa dipende tantissimo dalla preparazione. Sì, anche quel granello di polvere può diventare la crepa da cui passa l’aria.
- Pulisci bene telaio, controtelaio e battute (panno, detergente delicato, asciugatura).
- Rimuovi residui vecchi di silicone o schiuma.
- Se hai infissi in legno, una leggera passata con carta vetrata nei punti rovinati può migliorare l’adesione.
- Controlla che non ci siano parti “mobili” o sfarinamenti: in quel caso serve prima consolidare.
Alternative valide (soprattutto fai-da-te) e quando usarle
Non tutti stanno cambiando le finestre oggi. Se vuoi un miglioramento concreto, ecco le opzioni più comuni, con una logica semplice di utilizzo:
| Soluzione | Quando conviene | Punti forti | Limiti |
|---|---|---|---|
| Guarnizioni adesive (spugna o gomma) | Spifferi tra anta e telaio | Facili, economiche, immediate | Si consumano se apri spesso |
| Schiuma poliuretanica elastica | Fessure tra telaio e muro con muratura irregolare | Riempie bene vuoti ampi | Se usata male può deformare o creare discontinuità |
| Silicone o stucco | Micro crepe visibili, rifiniture, cassonetto | Ottimo per ritocchi mirati | Non è una soluzione “strutturale” per grandi fughe |
Una nota che ho imparato sul campo: le guarnizioni funzionano benissimo, finché non scegli uno spessore sbagliato. Troppo sottili e non chiudono, troppo spesse e l’anta fatica, si deforma, o non chiude bene. Meglio misurare la fessura e partire prudenti.
Piccoli extra che moltiplicano il risultato
Quando gli spifferi diminuiscono, spesso emergono due “colpevoli” rimasti in ombra: cassonetto tapparella e contorno finestra. Qui qualche accorgimento fa tanto:
- Sostituisci guarnizioni vecchie (se sono dure, screpolate o schiacciate, hanno già “mollato”).
- Isola spallette e davanzale se senti freddo localizzato: è spesso un tema di ponte termico, non solo di aria che entra.
- Per soluzioni temporanee: paraspifferi in tessuto a pavimento o pellicole termiche sui vetri (non risolvono la causa, ma aiutano subito).
Quando chiamare un professionista (e perché conviene)
Se stai sostituendo infissi o noti condensa e muffa ricorrenti intorno al telaio, conviene un posatore esperto. I nastri autoespandenti danno il massimo con una posa corretta, e una posa sbagliata può creare proprio ciò che vuoi evitare: infiltrazioni e punti freddi.
Alla fine, sigillare le finestre contro gli spifferi non è solo “tappare un buco”, è ridisegnare il confine tra casa tua e l’esterno. E quando lo fai nel modo giusto, te ne accorgi subito: meno correnti, più comfort, e quella sensazione di stanza finalmente “chiusa bene” che sa di calma.




