C’è un momento in cui te ne accorgi subito: hai appena finito di lavare, la stanza profuma di pulito, ma il pavimento sembra più spento di prima. Se stai cercando il modo giusto per lavare i pavimenti in marmo, la verità è semplice e un po’ scomoda, la differenza la fanno soprattutto le cose da evitare assolutamente.
Capire il marmo prima di toccarlo
Il marmo è bellissimo proprio perché “vivo”: riflette la luce, mostra le venature, sembra sempre elegante. Ma è anche un materiale delicato. Teme l’acidità, soffre gli abrasivi, e non ama l’acqua in eccesso. È per questo che spesso i danni non arrivano da una macchia improvvisa, ma da piccole abitudini ripetute ogni settimana.
La routine corretta (quella che non tradisce mai)
Quando lo faccio in modo davvero sicuro, seguo sempre questi passaggi, senza scorciatoie.
1) Prima si toglie la polvere (davvero)
Sembra banale, ma è la parte che salva la lucidità.
- Usa una scopa morbida o un aspirapolvere con spazzola adatta.
- Insisti dove si accumula sabbia o terriccio, perché sono micro abrasivi.
2) Lavaggio delicato con pH neutro
Qui la parola chiave è pH neutro. Ti serve poco prodotto e tanta delicatezza.
- Acqua tiepida, meglio se poco calcarea.
- Detergente neutro, oppure sapone di Marsiglia molto diluito.
- Panno in microfibra ben strizzato, non gocciolante.
Se hai il classico mocio, va bene solo se lo strizzi quasi “con cattiveria”. Il marmo non gradisce che l’acqua resti in superficie, soprattutto vicino a fughe e battiscopa.
3) Risciacquo e acqua pulita (più spesso di quanto pensi)
Un errore comune è lasciare sul pavimento una patina di detergente. All’inizio sembra pulito, poi arrivano aloni e opacità.
- Cambia l’acqua quando la vedi torbida.
- Fai almeno un passaggio di risciacquo con sola acqua (sempre ben strizzata).
4) Asciugare subito, senza rimandare
Questa è la mossa che fa sembrare il marmo “appena posato”.
- Panno asciutto in microfibra o camoscio.
- Passa in modo uniforme, soprattutto nei punti di passaggio.
Asciugare evita macchie d’acqua e segni di calcare, che a lungo andare spengono la superficie.
Cosa evitare assolutamente (senza eccezioni)
Qui non serve sperimentare. Alcune sostanze sono un “no” netto, anche se su internet vengono consigliate come rimedi miracolosi.
- Aceto e limone: sono acidi, possono “mangiare” la finitura e lasciare opacità.
- Candeggina e ammoniaca non diluita: possono alterare la superficie e creare zone irregolari.
- Detergenti abrasivi e sgrassatori aggressivi: rischiano di graffiare e spegnere la lucidità.
- Spugne ruvide, pagliette metalliche, spazzole dure: il graffio spesso non si vede subito, poi con la luce radente diventa evidente.
- Troppa acqua, secchiate, ristagni: l’umidità può infiltrarsi e lasciare segni, soprattutto su pietre più porose.
- Acqua bollente o sbalzi termici: meglio tiepida e costante.
Macchie: come intervenire senza peggiorare
Quando cade qualcosa, la regola che mi ripeto sempre è: tamponare, non strofinare.
- Liquidi (caffè, vino, sugo): tampona con carta assorbente, poi passa panno umido con detergente neutro.
- Unto e olio: talco o amido di mais possono aiutare ad assorbire, poi rimuovi la polvere e pulisci delicatamente.
- Macchie organiche ostinate: una pasta molto leggera di bicarbonato e acqua può funzionare, ma va usata con cautela e risciacquata benissimo.
Se la macchia non cambia dopo un paio di tentativi gentili, fermati. Insistere con prodotti “forti” è spesso il modo più rapido per creare un danno permanente.
Lucidità e manutenzione: il trucco è la costanza
Per mantenere un marmo bello non serve una magia, serve una routine leggera e frequente. Ogni tanto puoi valutare prodotti specifici per marmo (anche trattamenti di cristallizzazione), ma solo seguendo istruzioni precise e testando prima in un angolo nascosto.
Se invece il pavimento è già opaco o segnato, la soluzione più sensata è affidarsi a un tecnico per lucidatura o levigatura: un intervento fatto bene può riportare luce, mentre un fai da te aggressivo rischia di fissare il problema per anni.




