Ti sarà capitato, magari la sera, di premere l’interruttore e scoprire che la lampada che non si accende ha deciso di rovinarti l’atmosfera. La buona notizia è che, nella maggior parte dei casi, non serve “magia” né panico: basta seguire i passaggi da seguire in un ordine sensato, partendo dalle cause più semplici e arrivando solo alla fine alle verifiche più tecniche, sempre con un’attenzione maniacale alla sicurezza elettrica.
Prima regola: metti in sicurezza l’area (prima ancora di “guardare”)
Sembra banale, ma è il punto che fa la differenza tra una piccola riparazione e un rischio inutile.
- Scollega la spina della lampada dalla presa, se è una lampada con cavo.
- Se è collegata all’impianto (plafoniera, applique), abbassa il magnetotermico sul quadro elettrico.
- Usa solo attrezzi isolati e lavora con mani asciutte.
- Se hai dubbi, fermati: un elettricista abilitato costa meno di un incidente.
Passo 1: controlla la lampadina (il colpevole più comune)
È la verifica più veloce e spesso risolve tutto.
- Rimuovi la lampadina quando la lampada è fredda.
- Sostituiscila con una lampadina sicuramente funzionante.
- Se la nuova si accende, il problema era semplicemente la vecchia lampadina bruciata.
Suggerimento pratico: se hai più lampade in casa, scambia temporaneamente le lampadine tra due punti luce, è un test immediato.
Passo 2: verifica l’interruttore (soprattutto su lampade da tavolo e alogene)
Quando la lampadina è ok ma la lampada resta muta, spesso c’è di mezzo un interruttore difettoso: contatti consumati, ossidazione, cavo piegato sempre nello stesso punto.
- Prova a muoverlo più volte, senza forzare, a volte fa contatto “a tratti”.
- Se la lampada ha un interruttore in linea sul cavo, controlla che non sia allentato o crepato.
- Se sai aprirlo in sicurezza, verifica che i morsetti non siano lenti (sempre a corrente staccata).
Passo 3: presa e spina, la diagnosi che salva tempo
Sembra troppo semplice, eppure capita spesso.
- Prova la lampada in un’altra presa.
- Controlla la spina: pin storti, segni di bruciatura, plastica deformata.
- Se la presa “balla” o fa scintille, il problema potrebbe non essere la lampada.
Passo 4: controlla magnetotermico e salvavita
Se la lampada è collegata all’impianto, oppure se più dispositivi nella stanza hanno smesso di funzionare, vale la pena guardare il quadro.
- Verifica se il magnetotermico è scattato.
- Se è scattato subito dopo aver acceso la lampada, potrebbe esserci un cortocircuito o un componente interno guasto.
- Ripristina solo dopo aver scollegato la lampada e controllato il resto.
Nota importante: non “bypassare” mai protezioni e non sostituire fusibili con valori diversi.
Passo 5: ispeziona cavo e collegamenti esterni
Qui entriamo nelle cause “silenziose”: fili interrotti internamente, morsetti molli, contatti ossidati.
Cerca:
- tagli, schiacciamenti o punti molto piegati sul cavo
- morsetti allentati (soprattutto vicino alla base o al portalampada)
- corrosione o annerimenti
Se noti danni evidenti, la soluzione più sicura è sostituire il cavo o farlo sostituire.
Passo 6: controlla il portalampada (attacco) e i contatti
Il portalampada può rovinarsi nel tempo: contatti che non stringono, ossido, plastica cotta dal calore.
- Se vedi contatti anneriti o allentati, meglio sostituirlo.
- Se la lampadina “balla”, spesso non fa contatto stabile.
Passo 7: multimetro, quando vuoi una risposta chiara
Se ti piace capire davvero “dov’è il problema”, un multimetro è il tuo miglior alleato. Con la corrente staccata puoi fare test di continuità su cavo e interruttore, poi con le dovute competenze verificare la tensione in ingresso.
Se non hai dimestichezza con le misure, è il punto giusto per fermarsi e chiamare un tecnico. L’elettricità non perdona improvvisazioni.
Caso speciale: lampade LED e plafoniere con driver
Quando il LED è integrato, spesso non è “la lampadina” a morire, ma l’alimentatore (driver).
- Se la lampada lampeggia o si accende debolmente, sospetta il driver.
- A volte si possono riparare saldature, ma spesso conviene la sostituzione completa del modulo, in base al costo.
Quando conviene fermarsi (e chiamare un professionista)
Fermati subito se:
- senti odore di bruciato
- vedi fumo, scintille o plastica deformata
- il magnetotermico scatta ogni volta
- non sei sicuro di riconoscere fase e neutro o di lavorare in sicurezza
Seguendo questo ordine, dalle verifiche più semplici a quelle tecniche, di solito arrivi alla causa senza perdere ore. E soprattutto, risolvi davvero, non “a tentativi”, con la tranquillità di aver fatto tutto nel modo più sicuro possibile.




