Ti è mai capitato di alzare il termostato, sentire la caldaia partire, vedere i radiatori “in teoria” caldi eppure restare lì, con la sensazione che la casa è sempre fredda anche con il riscaldamento acceso? È una di quelle situazioni che ti fanno dubitare di tutto, dell’impianto, delle bollette e persino della tua percezione. In realtà, quasi sempre c’è una causa concreta, e spesso sono più cause insieme.
Il primo sospetto: isolamento termico che non tiene
Questa è la parte meno “tecnica” ma più decisiva: se la casa disperde calore, il riscaldamento lavora a vuoto. E nelle abitazioni più datate (molte pre anni ’80), la coibentazione è spesso minima o assente.
Cose da controllare subito:
- Infissi: senti spifferi vicino ai bordi? Una guarnizione consumata basta a farti perdere gradi interi.
- Porte esterne: il classico “filo d’aria” sotto la porta è una fuga di calore continua.
- Soffitto e sottotetto: se sopra hai un locale non riscaldato, il calore sale e se ne va.
Soluzioni rapide e a basso costo:
- guarnizioni adesive e silicone per microfessure
- paraspifferi per porte
- tende termiche e tapparelle abbassate la sera
Soluzione strutturale:
- cappotto termico (spesso con incentivi fiscali, quando disponibili)
Quando il problema è nell’impianto: caldaia, radiatori, termostato
Qui di solito si pensa subito al guasto grave, ma spesso è qualcosa di banale, tipo pressione sbagliata o aria nei termosifoni.
Checklist veloce (e sorprendentemente efficace)
| Componente | Segnale tipico | Cosa controllare | Possibile soluzione |
|---|---|---|---|
| Caldaia | acqua tiepida, riscaldamento “moscio” | pressione (di solito 1-1,5 bar), errori a display | ripristino pressione, manutenzione annuale |
| Radiatori | caldi sopra e freddi sotto (o viceversa) | presenza di aria | spurgo con valvolina |
| Termostato | temperatura che non sale | batterie scariche, posizione errata | spostalo in zona centrale, cambia batterie |
| Pompa di circolazione | rumori strani, termosifoni lontani freddi | circolazione acqua | intervento tecnico |
Una cosa che consiglio sempre, perché “sblocca” situazioni apparentemente inspiegabili: fai lo spurgo dei radiatori. Se senti gorgoglii o se un termosifone scalda a metà, è quasi certamente aria nell’impianto.
Spifferi invisibili: la casa perde calore in punti insospettabili
A volte non è il riscaldamento che non funziona, è la casa che “respira” troppo. E no, non in senso poetico.
Controlla questi punti spesso trascurati:
- cassonetti delle tapparelle: se non isolati, sono una finestra aperta travestita
- griglie di aerazione: necessarie, ma possono creare correnti fredde dirette
- camino: se non lo usi, è un buco verso l’esterno (tappatura temporanea e sicura quando inattivo)
Un test semplice: passa la mano vicino agli spigoli di finestre e porte, se senti aria fredda, hai trovato un colpevole. Se vuoi essere più “scientifico”, una piccola fiamma (con cautela) mostra subito le correnti.
E se l’impianto fosse sottodimensionato?
Qui entra in gioco una verità un po’ scomoda: in alcune case grandi, con soffitti alti o stanze molto disperdenti, il riscaldamento può essere troppo piccolo per il lavoro che gli chiedi.
Indizi tipici:
- la temperatura sale, ma lentissima
- alcune stanze non raggiungono mai la soglia impostata
- i radiatori sono caldi, ma l’ambiente resta freddo
In questi casi ha senso stimare il fabbisogno termico e valutare:
- aggiunta di elementi o radiatori
- bilanciamento dell’impianto
- passaggio a soluzioni come pompa di calore (se compatibile)
Non è solo temperatura: umidità e comfort percepito
Questa parte mi ha stupito la prima volta che l’ho verificata sul serio: puoi avere 20°C e sentirti comunque infreddolito. Colpa dell’umidità alta, che amplifica la sensazione di freddo e favorisce condensa.
Cosa fare:
- arieggiare in modo breve e mirato (5-10 minuti)
- usare un deumidificatore se l’umidità resta elevata
- controllare ponti termici e muffe (spesso segnali di dispersione)
Per inquadrare davvero la situazione, guarda anche l’APE: una classe energetica bassa di solito spiega perché il calore “sparisce” così in fretta.
Il test finale: capire se stai migliorando
Un metodo pratico, senza farsi prendere dall’ansia: accendi il riscaldamento per un’ora e misura con un termometro affidabile. In condizioni normali, dovresti vedere un aumento percepibile, spesso 2-3°C, a seconda della casa. Se non succede, hai quasi certamente una combinazione di dispersione e inefficienza dell’impianto.
La buona notizia? Nella maggior parte dei casi, i primi interventi costano poco e cambiano tantissimo. E quando trovi il punto esatto che “ruba” calore, la casa smette finalmente di sembrarti un frigorifero con i termosifoni accesi.




